Area protetta dichiarata nel 1992, “ Gabbara” è la zona boschiva che Italia Nostra e WWF segnalano come aree protette in quanto presentano vaste ed estese aree ad eucaliptus e prive di sottobosco ed aree con prevalenza a Roverella e Querceti, con sottobosco più ricco.
L'area boschiva di Mustigarufi, diventa area protetta nel 1992 per volere di WWF e Italia Nostra insieme a quella di Gabbara. Oltre alle vaste aree a eucaliptus, molto estese e prive di sottobosco, sono presenti anche domini a Roverella e Querceti, con sottobosco più ricco.
Costruita dopo la prima metà del 1600 e ricostruita nella prima metà del 700, la chiesa di San Giuseppe in San Cataldo fu gravemente danneggiata da una frana, ma successivamente, nell'Ottocento venne restaurata e rimessa a nuovo; infine ulteriormente ingrandita da Isidoro Amico.
Il sito archeologico di Vassallaggi si trova in un territorio posto nella media valle del Salso, a 704 m di altezza sul livello del mare, posto ad est di San Cataldo, a poco più di 5 chilometri di distanza e si articola su cinque collinette, dalla cui sommità lo sguardo spazia lungo il corso dell'antico fiume Imera Meridionale (oggi fiume Salso).
Oltre alle bellezze architettoniche legate principalmente alle chiese antiche, a San Cataldo sono presenti tre importanti torri civiche, che rappresentano una storia ed una collocazione geografica particolare. Guarda il video.
Percorso in auto e moto. E' possibile comunque parcheggiare l'auto all'ingresso di San Cataldo e procedere a piedi per visitare tutti i punti di interesse.
Il percorso parte dal Complesso del Calvario, entrando nell'area protetta di Gabbara, continuando verso le due aree attrezzate di Mustigarufi, per poi uscire sulla Strada Provinciale 160. Si può ritornare a San Cataldo seguendo la Strada Provinciale, come indicato nella mappa, oppure percorrendo a ritroso il percorso effettuato.