La Chiesa Madre e il Duomo

Iniziata a costruire dal Barone e Marchese di San Cataldo, Vincenzo Galletti, la Chiesa madre di San Cataldo, è intitolata alla Natività di Maria.

Possiede il titolo di arcipretura, per cui i parroci che la reggono assumono il titolo di arciprete. La bolla vescovile agrigentina riporta la data del 18 agosto del 1632.

Costruita a pianta basilicale con cupola centrale, fu concepita secondo i canoni dell'architettura barocca e le istanze tridentine legate all'evangelizzazione delle masse contadine. Nel 1695 la chiesa venne ricostruita ex novo così come oggi appare, a causa di un crollo che interessò la cappella di San Cataldo e del Crocifisso.

Un maestoso campanile conserva la stessa architettura toscana, con sei campane di bronzo, che completa la magnifica facciata.

All'interno del tempio, sull'altare maggiore si può ammirare il dipinto della Natività di Maria che attribuito all'architetto Giovan Battista Vaccarini.

il Tempio è impostato su due ordini di colonne che lo dividono in tre navate, a forma di croce, con una magnifica cupola nel mezzo. Il suolo del Cappellone si eleva sopra scalini con balaustrata marmorea, sopra altri scalini s'innalza il Sommo Altare. Lateralmente al Cappellone.

Due cappelle chiuse con balaustrate marmoree e portine di bronzo a bassorilievo:
quella a sinistra per il Divinissimo, e quella a destra per il Patrono San Cataldo.
L'organo della Chiesa Madre è opera del celebre artista Michele Andronico da Palermo, del 1745.

Numerose le opere d'arte di rilievo tra statue, crocifissi, quadri di valore sono custodite nella Chiesa Madre.

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